Il caso Cerved Group

«Così il Device-as-a-Service ha “regalato” tempo prezioso al nostro IT» il caso di successo di Cerved ed Elmec Informatica.

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Device-as-a-Service, notebook, smartphone, monitor, spazi di lavoro che diventano servizi da attivare come serve quando serve, nella maniera più sicura, rapida e agile.

È la rivoluzione, tutta contemporanea, del digital workplace, dello spazio di lavoro digitale ibrido. È la rivoluzione che porta tutti noi a pretendere di accedere sempre più a esperienze di utilizzo e sempre meno all’acquisto puro di prodotti.

È una rivoluzione, figlia soprattutto di questa nuova e incerta normalità, che scatena esigenze centrali e imponenti come l’accelerazione digitale che stiamo vivendo. Esigenze alle quali una realtà come Cerved, che come vedremo vive e si alimenta di dati e innovazione, ha risolto grazie al supporto di Elmec Informatica.

Device-as-a-Service al servizio di una data driven company

Quella che ha portato queste due realtà ad incrociare le loro strade è una straordinaria storia di collaborazione tutta da raccontare perché, per altro, ha permesso alla funzione IT di liberare tempo prezioso da dedicare alla rivoluzione digitale accelerata dalla pandemia. Tempo prezioso per una realtà come Cerved che vive e alimenta il suo business grazie ad un patrimonio unico di dati, modelli di valutazione e soluzioni tecnologiche innovative. Il Gruppo Cerved ogni giorno aiuta circa 30mila imprese, pubbliche amministrazioni e istituzioni finanziarie a gestire le opportunità e i rischi delle proprie relazioni commerciali. Supporta i clienti nella pianificazione e realizzazione di strategie commerciali e di marketing. È, inoltre, tra i più importanti operatori indipendenti nella valutazione e gestione di crediti. Cerved integra, inoltre, una delle più importanti agenzie di Rating in Europa.
Una vera “Data Driven Company” dunque, come dicono gli esperti, che Elmec Informatica ha supportato, sin da subito grazie alla sua piattaforma di Device-as-a-Service.

Device-as-a-Service, dopo l’emergenza pandemica, ora un nuovo cambio di passo

Un caso, quello dell’eccellente collaborazione tra Elmec Informatica e Cerved che, avviato in piena pandemia, avevamo già raccontato proprio nella fase di avvio, e che oggi sta conoscendo un’importante fase di rilancio che i protagonisti hanno accettato di raccontare.

«Nel quadro dei servizi IT, come moltissime altre realtà, abbiamo vissuto numerose trasformazioni, sia in ambito di consolidamento, che di innovazione – racconta Maurizio Busi, IT Manager di Cerved Group -. Il tema del workspace è sicuramente uno degli ambiti in cui le trasformazioni sono state più evidenti. Dopo la prima fase emergenziale della Pandemia in cui Elmec ci ha supportato nel gestire la remotizzazione dei nostri dipendenti, ora siamo in una nuova fase che sta permettendo alla nostra funzione IT di liberare tempo prezioso da dedicare ai nostri progetti di innovazione nella gestione di dati e clienti». Concorda Davide Taverna, Sales Account di Elmec Informatica: «La pandemia ha accelerato il lavoro da remoto, dando vita a una situazione che ha enfatizzato la necessità di un supporto agile verso gli utenti. Elmec è intervenuta su queste aree, ponendosi al fianco dell’IT, sollevandole da queste incombenze e permettendogli di concentrarsi sulle strategie di digitalizzazione tipiche del proprio business».

I benefici del servizio Device-as-a-Service

Come detto però, oltre alla pura corsa verso il lavoro da remoto, Cerved aveva e ha ancora oggi, esigenze più ampie e profonde a cui Elmec sta rispondendo con un supporto a 360°. «Avevamo inizialmente delle esigenze di rinnovamento tecnologico delle piattaforme e l’emergenza Covid è stato un ulteriore elemento che ha accelerato un processo a cui stavamo pensando da parecchio. Ma avevamo e abbiamo la necessità di scalare, anche perché i numeri dell’azienda sono decisamente aumentati, da un modello artigianale, ad uno industriale. Il Device-as-a-Service si è dimostrato un elemento fondamentale per raggiungere questo obiettivo e regalare maggiore produttività a tutti noi» spiega Busi. Fornire servizi gestiti però non è uguale a “vendere” prodotti e quando si scende in campo su questo fronte è importante che le regole siano ben definite. «Affinché ci sia una proficua interazione tra le parti – spiega Taverna - è necessario che ci sia una fase di corretta mappatura delle responsabilità e l’instaurazione di un processo di delega ben definito. Una volta chiariti i punti di interconnessione, l’assegnazione dei servizi gestiti si rivela molto proficua».

Device-as-a-Service perché quella di Elmec è una risposta unica e diversa

Il fenomeno Device-as-a-Service non è ovviamente un’esclusiva di Elmec, ma perché allora la sua proposta è unica e diversa dalle altre?

«La nostra formula di Device-as-a-Service – racconta Taverna - sta conoscendo una notevole attrazione, perché permette di fare riferimento a un unico interlocutore che si occupa di identificare le caratteristiche più pertinenti, per le necessità di ogni utente, fornire i device in tempi certi, (cosa per nulla scontata in tempi di shortage), effettuare una customizzazione personalizzata e magari, consegnare anche a domicilio. Questi sono tutti benefici importanti e unici. Il cliente, inoltre, gode della nostra responsabilità sulla piena fruibilità del prodotto, per l’intera durata del contratto ed Elmec si occupa anche degli aspetti finanziari, poiché il servizio è erogato direttamente, senza alcuna intermediazione finanziaria da parte di enti esterni». «Conoscevamo Elmec da alcune precedenti esperienze – rilancia Busi -. Ci ha convinto perché si è trattato di una proposta molto strutturata, che metteva al centro le nostre esigenze. Una predisposizione che non abbiamo visto solo sulla carta. La nostra centralità si è confermata costantemente in questi anni di collaborazione. Gli obiettivi che avevamo con questo progetto erano sostanzialmente la riduzione delle attività operative e amministrative. Un obiettivo pienamente raggiunto. Volevamo anche la standardizzazione delle piattaforme, altro obiettivo raggiunto che ci ha consentito di razionalizzare le modalità di interazione, la flessibilità e la resilienza, in particolare durante la pandemia. Inoltre, è stato decisamente importante il controllo dei costi: il Device as a Service ci ha permesso di pianificare con maggiore efficacia tutte le tematiche di budget».

Device-as-a-Service e il caso Cerved: un banco di prova importante per Elmec Informatica

«Per noi – conclude Taverna – questo è stato un percorso che ci ha permesso di saggiare la bontà della nostra formula in una realtà complessa, con volumi importanti di postazioni lavoro da gestire in un momento particolarmente difficile come quello della pandemia. Di recente, il modello del Device as a Service è stato esteso a tutta la dotazione dell’utente, dunque non soltanto ai pc, ma anche a monitor, mouse, tastiere, ecc. La logica, oggi più che mai, è far diventare tutti questi asset delle commodity, permettendo all’IT aziendale di concentrarsi sempre più su ambiti a maggiore valore aggiunto per il core business».

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